Categoria: Voce

  • Non ti piace la tua voce registrata? Ecco perché!

    Non ti piace la tua voce registrata? Ecco perché!

     

    Avete bisogno di una registrazione audio in cui una voce narrante legga per voi un copione che avete scritto con la massima cura. Dopo le prime riflessioni, potrebbe venirvi in mente che in fondo potete farcela da soli. Che sarà mai leggere un copione ad alta voce? O forse non è così facile come si potrebbe pensare. Vediamo insieme la differenza tra un lavoro fatto da soli e uno svolto da un professionista!

    Vi arriva un messaggio esageratamente lungo sul telefono; lo scorrete velocemente, ma non avete proprio voglia di perdere dei minuti interi per digitare una risposta.

    “Ma sì, mandiamo un vocale!” pensate voi, iniziando a registrare.

    Chiacchierate allegri col vostro telefono per una trentina di secondi e, prima ancora che il destinatario possa ascoltare, avete già iniziato a risentire la vostra voce.

    “Oh, caspita!” pensate.

    “È davvero questa la mia voce?”

     

    Il risultato del microfono integrato nello smartphone non è certo paragonabile a quello dei microfoni professionali; se a questo sommiamo eventuali rumori ambientali, è chiaro che la voce registrata discosti di parecchio da quella che crediamo essere la nostra voce dal vivo.

    Lasciamo da parte il telefono, coi suoi sistemi di messaggistica istantanea capaci di rovinare anche la voce più melodiosa, e cerchiamo di usare un microfono degno di questo nome. Proviamo pure a chiuderci in una stanza dalla quale non si sentano rumori di sottofondo; un ambiente ideale grazie al quale otterrete una registrazione perfetta, giusto?

    Vi concedo un paio di cuffie da inserire nel microfono, in modo da risentire la vostra voce in tempo reale mentre registrate. Tempo due secondi, e tornerete a chiedervi: “Ma davvero io parlo così?”

    La voce registrata in questo modo somiglia molto a quello che sentono gli altri mentre parlate,

     

    perché riproduce in maniera fedele il suono della vostra voce mentre attraversa l’aria. La percepite diversa semplicemente perché non ci sono di mezzo i tessuti della laringe e le ossa del cranio. Eppure, nonostante l’assenza di rumori di fondo e l’attrezzatura professionale, il risultato finale continua a non piacervi… come mai?

    Al di là dei fattori meramente psicologici dovuti al fatto che non riconoscete quella voce come vostra, la realtà è che tutti i piccoli difetti a cui non avete mai prestato attenzione sono finalmente usciti allo scoperto.

    Ce l’avete sempre avuta quella leggerissima lisca? Davvero si sente così tanto quando prendete fiato?

    Sì, se non siete abituati a parlare per lavoro.

     

    Nella vita di tutti i giorni questi problemi non pesano, ma provate a registrare un intero capitolo di un audiolibro e andate a riascoltarlo: non ci siamo proprio, vero?

    Quest’effetto approssimativo che avete ottenuto nonostante l’equipaggiamento professionale è dovuto alla mancanza di un’istruzione a riguardo; è l’equivalente vocale di consegnare uno Stradivari a un bambino di sei anni chiedendogli di suonare. Lui suonerà, certo, ma non come un professionista che studia il violino da vent’anni.

    La maggior parte delle persone convive tranquillamente coi propri difettucci di dizione e con gli influssi dialettali; fanno parte di noi e ci rendono riconoscibili quando rispondiamo al telefono. Volete registrare un video buffo coi vostri amici per riderne tutti insieme? Nessun problema; attrezzatura mediocre e voce stentata non inficeranno il divertimento.

    Il discorso però cambia se avete in mente di usare la vostra voce per uno spot, un doppiaggio o una registrazione che dovrà essere ascoltata da dei potenziali clienti; in questo caso, i difetti non sono ammessi, neanche minimi; in questi casi, è meglio evitare il fai da te e ricorrere al lavoro di un doppiatore.

    I social media, le pubblicità e i network dedicati all’intrattenimento hanno abituato il pubblico a considerare standard la qualità che un tempo sarebbe stata giudicata alta

    .
    Dietro a quella qualità si nascondono anni di studio per imparare dizione, respirazione, ritmo, e tutti quei dettagli che sommati formano la vera e propria professionalità, in grado di produrre dei risultati veramente competitivi.

     

    Vi serve un doppiatore esperto ma vi siete appena resi conto che voi, purtroppo, non lo siete? Chiedere una consulenza gratuita non costa nulla (letteralmente): fate subito la vostra domanda, e verrete ricontattati da un esperto che non vede l’ora di prestarvi la sua voce!

     

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  • L’importanza del respiro nel voiceover

    L’importanza del respiro nel voiceover

    Respirare è importante. Siamo tutti d’accordo, immagino. Anche perché, in caso contrario, saremmo morti.

     

    Tuttavia, quando si parla di registrazioni audio… Non è sempre così scontato.

    Soprattutto all’inizio della mia carriera, quando registravo passavo ore ed ore a cercare di eliminare la respirazione. Anche perché, diciamocelo, a volte sembravo Darth Vader pronto ad un’immersione in apnea, perché:
    • A volte rimanevo completamente senza fiato alla fine di una frase, e respiravo mooooolto intensamente
    • Non credevo che il respiro fosse importante all’interno delle  registrazioni audio.
    Insomma, visto che le respirazioni che facevo erano… particolarmente presenti, ero sinceramente convinta che la soluzione migliore fosse cancellare ogni loro singola traccia. Purtroppo però il risultato finale era particolarmente scadente, poco sentito, come se a parlare fosse un automa.
    Ma se anche chi si occupa di intelligenza artificiale sta cercando di ottenere una voce più realistica (puoi leggere qualcosa a riguardo qui), evidentemente la mia soluzione non era quella più efficace. Il respiro è infatti estremamente importante in tutte le tipologie di registrazioni audio, fatta esclusione forse degli spot e solo perché in questi bisogna veicolare il maggior numero di informazioni in 30 secondi.

     

    Siccome quando parli si sentono i respiri, questi dovrebbero sentirsi anche nella registrazione audio.

    Escludiamo quindi la cancellazione compulsiva di tutti i respiri (e risparmiamo anche un bel po’ di tempo dedicato alla post produzione).
    La soluzione al problema è a portata di mano. Per prima cosa, già affrontando il microfono da una posizione più rilassata, come può essere ad esempio una breve meditazione iniziale, aiuta il respiro a rallentare e a funzionare nel modo giusto.
    Un altro modo che può essere usato per ridurre lo stress, è quello di familiarizzare con la sceneggiatura e segnare i respiri, in modo da non essere presi in contropiede, e l’audio guadagnerà in naturalezza.

     

    Respiro ed altri rumori

    Il mio consiglio va ovviamente al mantenere la respirazione, ma questo non implica l’eliminare tutti gli altri rumori come schiocchi delle labbra e della lingua. Essere idratati a sufficienza può comunque aiutare a diminuire lo stress.
    Hai un testo che ha bisogno di essere rivitalizzato? Scrivici e daremo nuova vita ai tuoi video!
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  • Che caratteristiche deve avere il voiceover artist dei tuoi sogni?

    Che caratteristiche deve avere il voiceover artist dei tuoi sogni?

    Quando ti trovi davanti alla necessità di realizzare il tuo video, di qualunque tipologia esso si tratti, il tuo primo pensiero dovrebbe essere quello di trovare una voce adatta al tuo progetto.
    Il più delle volte si sceglie la variante che ci è stata proposta più vicina alle nostre aspettative, senza considerare che molte volte un artista può estendere il suo range vocale a sufficienza da abbracciare quasi tutte le varianti (esclusi, ovviamente, i cambi di sesso).

     

    Quali sono allora le caratteristiche da tenere a mente quando scegliete la voce per il vostro video?

     

    1- il tempo di risposta

    A volte l’artista da voi scelto potrebbe rispondere alle vostre richieste dopo molti giorni. Questa cosa è destinata a ripetersi nel tempo, anche quando dovrà consegnarvi i files o quando dovrebbe fare delle revisioni.
    Ricordate: se non mette il dovuto impegno quando si tratta di trovare un nuovo cliente cosa succederà quando gli chiederete una revisione?

     

    2- è fumoso riguardo le tempistiche di realizzazione

    Quando realizzate un audio, soprattutto se fa parte di un lavoro più grosso è che preveda una lavorazione da parte di una terza persona, c’è la necessità di avere delle scadenze chiare e precise da parte di tutti.
    Se l’artista ad esempio sa già di non essere a disposizione per un determinato periodo, non c’è nulla di male a farlo sapere.
    Allo stesso modo, il cliente dovrebbe definire chiaramente per quando si aspetta il lavoro completato: richieste del tipo “il prima possibile”, che spesso significano “per ieri”, mettono l’artista in serie difficoltà.
    Personalmente, qui a Chiara Voce organizziamo il tempo in modo da poter gestire anche le urgenze, che tuttavia sono gestite separatamente rispetto al normale accordo di lavoro. Per avere maggiori informazioni in merito, vi invito a controllare il mio prossimo articolo!

     

    3- Propone tariffe particolarmente vantaggiose, per poi fornire un audio scadente

    Di questo ho già parlato in un articolo precedente, e purtroppo tante volte l’unico modo per “scoprire” queste persone è quello di incapparci la prima (ed ultima) volta.
    Sono nel migliore dei casi artisti alle prime armi, nel peggiore chi preferisce incamerare lavori su lavori da svolgere velocemente e senza la cura e l’attenzione che vorreste da chi sta registrando la voce per il vostro video.
    Il modo più veloce per evitarli è quello di leggere le loro testimonianze e recensioni: le nostre le puoi trovare qui!
    Ora dovresti avere più chiare in mente le variabili da considerare, oltre alla voce, per vedere il tuo lavoro realizzato nel migliore dei modi.
    Sei pronto per realizzare il tuo prossimo prodotto? Richiedi una consulenza gratuita e scopri il metodo ChiaraVoce!
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  • Tradurre un video dall’inglese (o da un’altra lingua) all’italiano: a quali problemi vai incontro?

    Tradurre un video dall’inglese (o da un’altra lingua) all’italiano: a quali problemi vai incontro?

    In diverse occasioni ho dovuto registrare l’audio per un video che era già stato realizzato in un’altra lingua (in genere l’inglese).
    L’idea alla base è ottima: il video è già stato fatto, e bisogna solo montarci un nuovo testo, risparmiando tempo, soldi e fatica.
    Nel tradurre un video in italiano bisogna in ogni caso stare molto attenti ed evitare alcune trappole che possono portare ad una serie infinita di revisioni, con tutto ciò che ne compete.

     

    1. Il testo viene tradotto da una persona non madrelingua italiana

    Immagino la tua espressione: se una persona conosce alla perfezione entrambe le lingue, dov’è il problema?
    Nel tradurre un video in italiano il più delle volte non si tiene conto del modo di pensare e di formulare frasi nella lingua di destinazione. Quindi, a meno di un genio delle lingue (che, per quanto pochi, esistono) la traduzione zoppicherà un pochino.
    Le parole si incespicheranno nella lingua del voiceover artist, che inizierà a chiedersi: “perché è stato tradotto così quando è più (semplice, colloquiale, pertinente al testo) in un modo diverso?
    A volte accade anche di peggio. Recentemente ho lavorato ad un audio che parlava di “gamers and gamblers”, che possiamo tradurre con “giocatori e scommettitori”. Il traduttore però, ha deciso di tradurlo con… “giocatori e giocatori”.
    Sicuramente si è trattato di una traduzione superficiale, ed ho utilizzato di proposito un caso limite ma puoi trovare problemi simili in ogni frase.

     

    2. Il cliente non spiega che lingua utilizzare per le abbreviazioni e, più in generale, per i nomi stranieri

    A volte nel tradurre un video in italiano il committente dà per scontato l’effetto finale, e questo lascia il voiceover artist con una bella gatta da pelare.
    Un esempio su tutti: HR. Ormai è accettato che si debba pronunciare all’inglese. Il dettaglio è che ho trovato questa abbreviazione durante la realizzazione di una segreteria telefonica, in cui NON SI PUO’ sapere chi sia la persona all’altro capo del telefono.
    In questo caso, un italianissimo “Risorse umane”, a mio avviso sarebbe stato la scelta migliore.
    In ogni caso, il cliente dovrebbe considerare che lo speaker, in genere, è disponibile ad effettuare revisioni gratuite solo se l’errore è imputabile a lui (ad esempio: in questo punto la parola si sente male, oppure si era concordato per un mood diverso).
    Se è il committente ad aver deciso di cambiare lo script la nuova revisione sarà a pagamento, anche per evitare spiacevoli inconvenienti, come un cliente indeciso che continua a farsi registrare gratuitamente cento prove diverse. Quindi, maggiore sarà la cura nel preparare il testo, minori le possibilità di dover affrontare spese extra, o di avere il proprio audio consegnato in ritardo. In questo modo la traduzione in italiano del vostro video filerà liscia come l’olio.

     

    3. La lunghezza delle parole per dire la stessa cosa potrebbe essere differente

    Questo è un punto FONDAMENTALE da tenere in considerazione.
    Spesso ho lavorato su dei video già esistenti ed il lavoro è stato estremamente complicato. Infatti, con tutta la buona volontà del mondo, riuscire a mantenere un timing preciso è quasi impossible.

     

    La stessa frase, infatti, in italiano potrebbe essere lunga anche il doppio.

    Quindi, se devi tradurre un video in italiano partendo da un originale in inglese e non disponi di pause sufficientemente lunghe tra una frase e l’altra che possano essere riempita dal testo nella seconda lingua, il mio consiglio è di riscrivere completamente il testo, riassumendo i concetti in modo di massimizzarne il valore.
    Anche perché l’alternativa è uno speaker che corre come un matto per stare dietro al timing, e di conseguenza tutte le altre variabili interpretative saranno ridotte, a cominciare dalle pause di espressioni.
    Contattaci ed i nostri consulenti saranno pronti ad aiutarti sia per la traduzione che per lo speakeraggio del tuo video professionale!
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  • Usare le voci narranti nell’e-learning

    Usare le voci narranti nell’e-learning

    Il più delle volte i prodotti di e-learning cercano di trasmettere il maggior numero di concetti possibile, mantenendo una struttura in qualche modo… scolastica.
    Con scolastica, intendo che la voce, o le voci narranti propongono le informazioni a compartimenti stagni, mantenendo il focus nelle informazioni stesse.

     

    E come pensare a qualcosa di diverso? L’e-learning esiste proprio per istruire delle persone!

    Verissimo. La cosa da considerare, però, è che l’attenzione in queste situazioni crolla a picco. I discenti si sentono riportati ai tempi della scuola, e la scuola spesso non riserva ricordi molto positivi.
    In questi casi, c’è il rischio che l’utente svolga il programma controvoglia, con poca attenzione e che se ne dimentichi dopo pochissimo tempo.
    Questo, in senso più ampio, si traduce in uno spreco di risorse da parte dell’azienda, perché l’obiettivo della formazione in questo modo non viene raggiunto.
    Per avere un apprendimento efficace e che rimanga alle persone per sempre, la soluzione è quella di strutturare il percorso come se fosse un avventura, utilizzando le voci narranti sia per le descrizioni sia caratterizzando i personaggi (pur senza perdere di vista lo scopo finale) e creando una storia interessante che funga da filo conduttore per la formazione.
    Se poi si riesce ad aggiungere la gamification, cioè il rendere l’esperienza addirittura più coinvolgente tramite giochi e premi (possono anche essere semplicemente dei badge, non servono premi fisici), il gioco è fatto.
    Una struttura di questo tipo la si può creare all’interno di qualsiasi azienda e progetto, quindi non temere: anche se devi creare una storia per spiegare temi come la sicurezza, puoi sempre trovare il modo di spiegarla attraverso uno o più personaggi, che non con la semplice narrazione.
    E se non sai proprio da che parte iniziare… Perché non provi con il nostro percorso guidato?
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  • Canali di accesso alle informazioni per l’apprendimento

    Canali di accesso alle informazioni per l’apprendimento

    Ti sarai sicuramente reso conto che le persone hanno diversi canali di apprendimento.
    Le modalità si possono riassumere in quattro diversi tipologie:
    • Visivo Verbale
    • Visivo Non Verbale
    • Uditivo
    • Cinestesico
    Il visivo verbale è un qualsiasi testo scritto, di qualsiasi tipologia esso sia (letterario e numerico).
    Il visivo non verbale riguarda qualsiasi immagine o video, priva di testo scritto.
    L’uditivo è tutto ciò che sentiamo, ad esempio un podcast, ma anche una canzone può essere utilizzata per aiutare l’apprendimento.
    Il cinestesico è il metodo di apprendimento che avviene attraverso il corpo fisico. Imparare facendo, ma anche camminare mentre si ripete.
    Ovviamente, il responsabile della formazione in azienda non può sapere a priori di quale possa essere il metodo di apprendimento preferito dai suoi impiegati, e soprattutto anche tra di loro potrebbero esserci differenze anche sostanziali.
    Ma anche a questo c’è una soluzione.

     

    L’apprendimento diversificato

    L’apprendimento diversificato consiste il cercare di inserire, all’interno del progetto di e-learning, il maggior numero di canali di accesso possibili.
    Tralasciando per il momento il cinestesico, che entrerà in gioco nel momento in cui si dovrà applicare il materiale appreso (anche se in certi casi si possono svolgere dei giochi di ruoli a scopo formativo), il video  il modo più semplice per integrare la modalità visiva (verbale e non verbale) e quella uditiva.
    Per questo io consiglio, per i vostri progetti di e-learning, di affidarvi a questo strumento potentissimo, ovviamente trattando con cura ognuno di questi aspetti.
    Se siete in difficoltà e non sapete come rendere al meglio l’audio per il vostro progetto, o avete qualche perplessità, contattaci e ti aiuteremo nel miglior modo possibile!
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