Categoria: Vita da Voiceover Artist

  • Perché non ti conviene trovare un voiceover artist a budget ridotto

    Perché non ti conviene trovare un voiceover artist a budget ridotto

    Come ho già scritto in questo articolo, acquistando una registrazione vocale si acquistano una serie di competenze o strumentazioni alle quali normalmente non si da peso.
    Nonostante questo, in moltissime occasioni è proprio il budget per il voiceover ad essere tagliato.

     

    Se l’artista decide di effettuare il voiceover accettando un budget inferiore al giusto, dovrà limare qualche spesa. Questo andrà ad influire sulla qualità finale del prodotto.

    La prima e più ovvia conseguenza, riguarda le revisioni, che non saranno più fatte. La registrazione diventa “buona la prima” e dovrà essere accettata per com’è.
    Questo porta alla riduzione della rosa delle opzioni tra le quali scegliere. L’artista non si sentirà in dovere di trovare delle varianti, ma proporrà un’unica scelta, e si dedicherà a progetti più rispettosi delle sue competenze.
    Un altro modo in cui si vanno a limitare i costi, è la post produzione. Lo speaker consegnerà un file raw, privo quindi di editing. Questo dovrà essere effettuato dal committente, al costo di preziose ore di lavoro.
    Spesso lo speaker si dimostrerà poco collaborativo anche a livello personale, perché si sentirà poco valorizzato nel proprio lavoro.
    Inoltre, tutti i lavori sottopagati vengono automaticamente messi in coda a tutto il resto. Un artista non apre lo studio per un progetto risicato, ma effettuerà la registrazione in coda ad altri lavori, con la voce stanca e non al 100%.
    Qui a Chiara Voce mettiamo la qualità prima di tutto, e i nostri artisti sono abituati a lavorare al pieno delle forze, e a offrire il massimo ad ogni progetto.
    Se vuoi avere maggiori informazioni in merito, richiedi la tua consulenza gratuita!
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  • Cosa influisce nelle tariffe per lo speakeraggio

    Cosa influisce nelle tariffe per lo speakeraggio

    Come tutte le professioni artistiche, anche lo speakeraggio rientra in quelle attività che “lo può fare anche mio cugino”.
    Se questo è in parte vero, perché sicuramente il cugino dispone di un apparato fonatorio e almeno di un telefono con cui effettuare qualche registrazione, il voiceover artist professionista ha sicuramente alcuni strumenti in più, che influenzeranno le tariffe dello speakeraggio. Vediamoli nel dettaglio.

     

    1. Hardware

    Per effettuare delle registrazioni professionali c’è bisogno di avere un microfono professionale, un’interfaccia audio, un paio di buone cuffie e un computer.
    Alcune di queste cose si possono trovare anche a buon mercato, ma per un lavoro fatto bene la spesa supera a volte qualche migliaio di euro.

     

    2. Studio di registrazione

    Per avere un suono pulito, serve uno studio insonorizzato. Può avere diverse dimensioni, ma diciamo che una stanza della vostra casa dovrebbe essere adibita allo scopo.

     

    3. Software

    Esistono diversi software per registrare, da quelli gratuiti a quelli più sofisticati e costosi. Una registrazione semplice può essere fatta anche con un programma gratuito, tuttavia vi renderà difficili alcuni passaggi, come la pulizia o la compressione.

     

    4. Una buona dizione

    Soprattutto in Italia, in cui ci sono così tanti dialetti, la lettura da parte di un non professionista rischia di far sentire le inflessioni dialettali della propria regione, cosa che può andare bene solo in casi sporadici e che si rivolgono a un mercato regionale.

     

    5. La capacità di interpretazione

    Personalmente ho frequentato 3 anni di accademia di arte drammatica, due di specializzazione in teatro e ho seguito, e seguo innumerevoli corsi di aggiornamento per migliorare costantemente le mie performance.
    Sono quindi in grado di trovare l’effetto ricercato dal cliente. Senza tutto questo bagaglio di formazione, il risultato viene lasciato al caso.

     

    6. Skills di editing

    Una volta che il file è registrato, c’è bisogno di fare una post produzione almeno di base, per eliminare i rumori di fondo, i click boccali e altre piccole imprecisioni che segnano la differenza tra una registrazione professionale e una amatoriale.
    Come puoi vedere ci sono davvero tante variabili che, messe assieme, rendono il tuo audio un audio professionale e che possono influire sulle tariffe dello speakeraggio.
    Qui a Voce Che Vende siamo sempre pronti a mettere a tua disposizione tutta la nostra esperienza per creare gli audio di cui hai bisogno, richiedi subito la tua consulenza gratuita!
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  • Testo scritto vs testo parlato

    Testo scritto vs testo parlato

    Il più delle volte, nel prestare la voce ad un video, mi trovo a dover interpretare dei testi creati da altre persone, a volte preparate dello staff di Chiara Voce, a volte invece proposti direttamente dal cliente.
    La scelta di non occuparmi in prima persona dei testi proviene dalla decisione di far proseguire la lavorazione in parallelo e di avere un professionista dedicato alla sceneggiatura.
    Quando arriva un testo proposto dal cliente, tuttavia, può capitare che ci siano alcuni problemi dovuti alla differenza tra testo scritto e testo parlato. Questo accade più frequentemente quando si tratta di testi tradotti da un’altra lingua, ma in generale lo si può trovare anche in testi realizzati da un madrelingua.
    Il motivo principale, a mio avviso, è che mentre nel testo scritto si può andare alla ricerca del termine perfetto per passare il messaggio che vogliamo, una volta che questo diventa parlato… ecco che iniziano i guai.
    • Il testo presenta degli scioglilingua, invisibili su un testo scritto, impossibili da pronunciare in un testo parlato
    • La punteggiatura di un testo scritto può prevedere anche periodi lunghissimi. Ma uno speaker deve pur respirare.
    • Certe parole, semplicemente, suonano… strane.
    Un altro problema sono gli accenti delle parole, o le pronunce di termini stranieri o specifici (ad esempio, termini medici). Spesso infatti ci si dimentica di dare dei riferimenti, dandoli per scontati o peggio, non sapendo in primis come si pronunciano. Personalmente, a meno di segnalazioni, o nel caso in cui non sia stato specificato (per quanto in fase di briefing sia uno dei miei argomenti di discussione) pronuncio i termini all’italiana.
    Ecco alcuni consigli per produrre un testo leggibile, che permetterà allo speaker:
    • di svolgere un lavoro in fretta
    • senza bisogno di successive revisioni
    • senza un aumento del costo a causa di diverse registrazioni richieste

     

    1. Comprendere i termini

    Conoscete tutti i termini di cui parlate? Non date per scontato che anche il vostro speaker lo sappia.
    Se vi fosse possibile, suggerisco di aggiungere un allegato allo script, in cui sono segnati gli accenti (e possibilmente i significati) delle parole non usuali.
    Per fare un esempio, una volta mi è arrivato un testo medico tradotto dall’inglese, in cui si parlava di EKG. Sarebbe dovuto essere letto come sigla. Essendo appassionata di Grey’s Anatomy, ho intuito che si trattava di Elettrocadiogramma (in italiano abbreviato ECG). Di conseguenza, ho avvisato il committente e fatto le dovute modifiche.
    Se non l’avessi saputo, avrei potuto semplicemente leggerlo “E-K-G”, rendendo il testo poco comprensibile a chi l’avrebbe ascoltato.
    Se il committente se ne fosse reso conto in un secondo momento, io avrei dovuto effettuare una seconda registrazione, caricando anch’essa sulla fattura finale in quanto errore del cliente.
    Inoltre, il prodotto finale sarebbe stato pronto almeno una settimana dopo.

     

    2. Leggere il testo a voce alta

    Se il vostro testo vi sembra definitivo, è il momento di leggerlo a voce alta. Vi sembra ancora valido come prima? Cambiereste qualcosa?
    Alla lettura a voce alta cosa succede alla vostra lingua? ci sono frasi difficili? Troppo lunghe? La punteggiatura vi aiuta o vi rema contro?
    Le vostre difficoltà sono le stesse dello speaker, con l’unica differenza che magari, grazie all’esperienza, ha trovato qualche trucchetto per rendere al meglio anche una frase complicata.
    Vi assicuro che rendere un testo più leggibile aiuterà lo speaker, che riuscirà ad andare oltre la semplice lettura del testo, arricchendola con una modulazione ad hoc e portando la voce del vostro video il più vicino possibile al vostro desiderio. Purtroppo spesso questo è quasi impossibile da fare se la sua attenzione dev’essere rivolta ad evitare gli scioglilingua e a trovare i respiri.

     

    3. Essere disponibili con lo speaker

    Qualora lo speaker trovasse qualche difficoltà non segnalata, siate pronti a rispondergli e a togliere tutti i suoi dubbi. Non può procedere con il lavoro se non ha tutto chiaro al 100%.
    Una volta, ad esempio, mi è stato richiesto di effettuare la registrazione della voce per un video aziendale. Il testo però mi è arrivato 2 settimane dopo il momento pattuito, nonostante ripetuti solleciti.
    Nel frattempo, mi erano entrati diversi lavori, e questo è finito in coda a tutto il resto.
    Per poter avere il proprio lavoro presto, ben fatto e con la completa soddisfazione di entrambe le parti, ti invito a considerare questi fattori prima di proporre il tuo testo a uno speaker.
    Ancora in dubbio su come realizzare il testo perfetto? Scrivici e ti daremo una mano!
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  • Cos’è il VoiceOver

    Cos’è il VoiceOver

    Home Studio per il voiceover
    Se avessi avuto un euro per ogni volta che, alla domanda: “E tu? Di cosa ti occupi?” ho risposto entusiasta “di voiceover!” e sono stata accolta da un silenzio imbarazzato, sarei ricchissima. Per fortuna il più delle volte, dopo un primo momento di shock, arriva la domanda “Cos’è il voiceover?

    Questo è, infatti, uno di quei settori in cui il termine inglese copre uno spettro veramente vasto di possibilità, mentre qualsiasi termine italiano… beh suona invece terribilmente riduttivo.

    Siccome tutte le mie conversazioni in merito sono finite in un bicchiere di spritz, sperando di evitare lo sguardo finalmente sollevato del mio interlocutore mentre mi dice “ma allora fai doppiaggio!!!”, ho pensato di iniziare questo blog proprio spiegando la differenza tra i due campi principali in cui viene utilizzata la voce.

     

    Doppiaggio

    Parto da questo perché è quello sicuramente più conosciuto, probabilmente anche perché “i doppiatori italiani sono i più bravi del mondo”.
    Il doppiaggio in Italiano nasce quasi contemporaneamente all’avvento del cinema sonoro.
    Infatti i cinema europei non erano attrezzati al sonoro, e durante il fascismo non si era particolarmente propensi alla proiezione di materiale non in lingua italiana.
    La soluzione fu quindi quella di ammutolire il sonoro ed inserire piuttosto delle didascalie tra una scena e l’altra. Questa scelta, tuttavia, si rivelò essere estremamente dispendiosa per le ore di lavoro per realizzare una pellicola pronta all’uso in Italia, ed inoltre creava pellicole lunghe anche il doppio dell’originale.
    La soluzione fu dunque quella di utilizzare degli attori (prima in America, poi direttamente in Italia) per realizzare il sonoro dei film americani.
    Il doppiatore è quindi un attore che presta la propria voce all’immagine presente sullo schermo, sia di un attore in carne ed ossa ma di un’altra lingua, sia di un personaggio di animazione.

     

    Voiceover

    Letteralmente “Voce sopra”, è il nome che comunemente indica la voce fuori campo. Questa può trovarsi anche nei film, dove il più delle volte rispecchia il pensiero del protagonista, e viene quindi effettuato da lui stesso. In questo articolo di Cineblog puoi trovare una spiegazione più dettagliata e ascoltare l’incipit del film Viale del Tramonto.
    Il voiceover è sicuramente più presente nei documentari, dove può servire una voce a supporto delle informazioni veicolate tramite il video.
    Con voiceover, inoltre, si intendono anche tutte quelle registrazioni che possono esistere indipendentemente dal supporto video.
    All’interno del voiceover, soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie e la sempre maggiore diffusione di video a scopo didattico e informativo, esistono diverse nicchie, nelle quali un voice actor può o meno essere adeguato.
    Infatti hanno caratteristiche spesso diverse e a volte possono essere inconciliabili tra loro.

     

    Quali sono i diversi campi del voiceover?

    Una volta compreso cos’è il voiceover, possiamo passare ad identificare le sue diverse applicazioni, ognuna delle quali ha le sue regole.
    Qui di seguito ti illustrerò, brevemente, alcuni campi in cui si parla di comunemente di voiceover:

     

    Audiolibro

    L’audiolibro è uno strumento che ha preso piede recentemente, per consentire la lettura sia ai non vedenti che a quelle persone che per motivi di tempo si trovano costretti a lunghi viaggi in situazioni durante le quali non possono leggere, come ad esempio l’auto.
    Ancora, ultimamente stanno prendendo sempre più piede anche per chi preferisce l’ascolto alla lettura.
    La voce deve coinvolgere l’ascoltatore e, pur essendo letto da un unico artista, deve distinguere chiaramente tutti i diversi personaggi, ma non modificando in modo esagerato il mood di base.

     

    E-learning

    L’e-learning è un nuovo metodo per veicolare le informazioni che devono essere apprese, nelle aziende ma anche a scuola.
    Generalmente il formato proposto è di un video sul quale scorrono delle immagini e dei testi, (a volte interattivi) con una voce narrante.
    La voce ovviamente dev’essere ben modulata, in modo da sottolineare le informazioni più importanti e di non annoiare l’ascoltatore, che sarà ovviamente portato ad avere una soglia di attenzione più bassa.
    Ultimamente, se non supportato dal video, può prendere anche la forma di podcast.

     

    Video aziendali

    I video aziendali hanno la necessità di essere chiari e di presentare al meglio l’azienda, a scopo sia interno, sia per la presentazione dei propri prodotti ai propri clienti, sia ad aspiranti tali, come parte del marketing.
    La voce deve quindi seguire con precisione le linee guida aziendali: inutile utilizzare una voce brillante ed energica per un prodotto per anziani, o una voce rassicurante per un’azienda sportiva.
    Per quanto riguarda sia l’e-learning che il video aziendale, dobbiamo considerare alcuni ambienti di narrazione specifica, come ad esempio la medicina. Qui fondamentale è la chiarezza in ogni termine e una spiegazione più specifica ha la precedenza su una brillante.

     

    La voce per i videogiochi o i cartoni animati

    L’animazione per i i videogiochi è particolare. Ci sono diversi artisti chiamati a dare la voce ad un solo personaggio.
    La voce dev’essere naturale e interpretata, come nel doppiaggio.
    Simile il discorso sui cartoni animati, anche se tante volte richiedono un’interpretazione più esagerata rispetto a un videogioco.

     

    Spot radio e video

    Negli spot, viene spesso utilizzato il voiceover, allo scopo di veicolare al meglio l’informazione pubblicitaria. In genere nel video serve di supporto agli attori che recitano, mentre nello spot radiofonico la situazione è più complicata: la voce deve riuscire ad esprimere, in pochissimo tempo, tutte le emozioni che si vogliono suscitare nel futuro cliente, che in genere si sta occupando di tutt’altro e non è molto propenso all’ascolto.

     

    Spero che questo primo post ti abbia chiarito cos’è il voiceover e tutte le sue variabili.
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