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Come migliorare la memorizzazione dei contenuti formativi grazie alla voce fuori campo

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Creare contenuti formativi coinvolgenti non è facile. In ogni nuovo corso o modulo che realizzi, devi fare in modo che i tuoi contenuti permettano al tuo pubblico di avere un’esperienza facile e divertente, ma al tempo stesso devi inserire metodologie provate e funzionali che possano migliorare la memorizzazione dell’apprendimento.

Oltre al materiale che effettivamente appare nei tuoi contenuti formativi, ci sono una serie di fattori da considerare durante la produzione. Ad esempio, ti potresti chiedere come puoi fare, partendo da materiali didattici complessi, a trasformarli in contenuti facilmente digeribili per gli studenti a cui ti rivolgi. Ad esempio, potrebbe essere necessario inserire una voce narrante correlata alle immagini?

Prima di approfondire queste domande, è importante che tu sia consapevole dei diversi modi in cui le persone conservano ed elaborano le informazioni, oltre a conoscere il modo migliore per insegnare le stesse informazioni a una vasta gamma di persone. È anche utile informarsi sui vantaggi di fornire una voce narrante coerente con le immagini e su come questa può migliorare di molto l’esperienza dello studente.

La scienza dietro la memorizzazione dell’apprendimento

Nel 1992, Mayer e Anderson hanno condotto alcuni esperimenti per capire se la memorizzazione dell’apprendimento è maggiore quando agli studenti vengono fornite informazioni sia attraverso la vista che attraverso l’udito. Hanno pubblicato i loro risultati in un rapporto intitolato: “The Instructive Animation: Helping Students Build Connections Between Words and Pictures in Multimedia Learning”

Nel loro studio, Mayer e Anderson hanno creato un video didattico che mostra il funzionamento di una pompa per pneumatici per biciclette. Dopo aver visto il video didattico, i partecipanti sono stati testati per vedere se erano in grado di far funzionare da soli la pompa per pneumatici della bicicletta.

Erano stati testati quattro gruppi diversi:

1. Animazione da sola, poi narrazione da sola

2. Narrazione da sola, poi animazione da sola

3. Animazione e narrazione contemporaneamente

4. Nessuna istruzione (questo era il gruppo di controllo, che doveva svolgere il compito senza alcuna istruzione visiva o auditiva, e doveva capire da solo come funziona la pompa della bicicletta)

Durante la serie di esperimenti, Mayer e Anderson sono giunti ad alcune conclusioni applicabili al processo di memorizzazione dell’apprendimento. Scoprirono che coloro che guardavano l’animazione da sola, prima o dopo la narrazione, non avevano risultati migliori di quelli che non avevano ricevuto alcuna istruzione. Invece gli studenti che avevano visto l’animazione con la voce narrante erano riusciti a risolvere i problemi in modo più efficiente.

Questi risultati li hanno portati a sviluppare il principio di contiguità, che sostiene che l’apprendimento multimediale è più efficace quando immagini e parole vengono presentate insieme, piuttosto che singolarmente.

Applicare il principio di contiguità ai contenuti formativi

Cosa significano questi risultati per chi deve sviluppare dei contenuti di formazione? Come puoi assicurarti che il contenuto che hai creato sarà efficace per l’apprendimento?

Quando includi sia le immagini che la narrazione, invece di limitarti a una delle due, stai aiutando tutti gli studenti ad avere successo. Tieni presente che ci saranno sicuramente studenti con diversi stili di apprendimento che interagiranno con il tuo corso, quindi per essere inclusivo e attirare il pubblico più ampio possibile, dovrai creare contenuti formativi che coinvolgano più sensi.

Con le informazioni audio e video presentate contemporaneamente, i tuoi contenuti saranno utili a diversi tipi di studenti: sia a quelli che apprendono visivamente, che in modo uditivo o cinestesico.

Ad esempio, gli studenti cinestetici conservano meglio le informazioni quando sono coinvolti come partecipanti attivi, ad esempio prendendo appunti. Gli studenti cinestetici hanno molte più probabilità di avere successo se possono ascoltare la narrazione mentre scrivono, invece di dover descrivere ciò che vedono nelle immagini.

I miei contenuti formativi hanno davvero bisogno di una voce fuori campo?

La risposta breve è sì!

Nell’ultimo anno o giù di lì la domanda di doppiatori per contenuti formativi e e-learning è aumentata del 34%. Con l’aumento della tecnologia sul posto di lavoro, questo numero è destinato a crescere.

Christophe Jacobs, progettista didattico di UNI-Learning, un’azienda che crea corsi e-learning per clienti di tutto il mondo, in un report sull’uso della voce fuori campo nell’e-learning, ha osservato che “Una persona ha molte più probabilità di assorbire informazioni quando queste la raggiungono sia visivamente che in modo udivo “.

Parla di questa come la teoria della doppia codifica, che dice che gli esseri umani hanno due sistemi diversi di elaborazione delle informazioni nel loro cervello: uno che rappresenta le informazioni verbalmente e uno che le rappresenta visivamente.

Da quando questa teoria è emersa nelle discussioni sull’apprendimento, numerosi istituti di istruzione superiore offrono lezioni online, e vengono prodotti numerosi contenuti per adulti e bambini. Il settore dell’istruzione mondiale è destinato a crescere di più di 93 miliardi di dollari entro il 2024.

In definitiva, se vuoi che gli utenti interagiscano con i tuoi materiali di formazione, devi trovare il modo di attirare il maggior numero possibile di stili di apprendimento. La sfida è prendere informazioni complesse e ottimizzarne la capacità di memorizzazione dell’apprendimento per la maggior parte di utenti.

La voce fuori campo è un modo fantastico per aiutare gli studenti uditivi a comprendere i concetti complicati. “Il motivo più ovvio per utilizzare una voce narrante è perché durante la fase di progettazione il progettista didattico ritiene che l’utilizzo della voce aggiungerà valore per gli utenti finali”, spiega Jacobs.

Come incorporare efficacemente la voce nei contenuti formativi?

La narrazione vocale dovrebbe integrare tutte le immagini inserite. L’uso dell’audio combinato con le immagini aumenta la memorizzazione dell’apprendimento e aiuta lo studente a comprendere più a fondo i concetti insegnati.

In ogni caso dovresti essere consapevole del modo in cui usi la voce narrazione nel tuo corso di formazione. Spesso, oltre ad animazioni, grafica ed elementi visivi, quasi ogni schermata avrà del test visualizzato sullo schermo. Quando scrivi la tua sceneggiatura, ricordati che è preferibile non far leggere ogni parola sullo schermo, ma usare la narrazione come mezzo per toccare informazioni particolari che il testo non è in grado di trattare.

La voce narrante dovrebbe rafforzare ciò che appare sullo schermo. È come nelle lezioni che tieni di persona. Di solito non leggi il testo delle diapositive (cosa che potrebbe essere noiosa), ma sei più approfondito e colloquiale. Lo script per la narrazione dovrebbe seguire le stesse regole.

La voce narrante nei materiali didattici aiuta anche a ridurre lo sforzo che alcuni studenti incontrano quando viene loro proposta un’abbondanza di nuove informazioni. Questo permette loro di diventare studenti più attivi e proficui.

Jacobs sottolinea anche che: “Nel settore dell’e-learning è importante sapere quando e quanto utilizzare il voiceover”. Consiglia tra le altre cose di integrare la voce fuori campo nella strategia per coinvolgere gli utenti, invece di utilizzarla semplicemente… per il gusto di utilizzarla. In questo i progettisti didattici come Jacobs sono di grande aiuto.

Che tipo di voce dovresti usare per migliorare la memorizzazione dell’apprendimento?

Gli studi dimostrano che una voce umana che risuona naturale è più facile da ascoltare, e per una durata maggiore, rispetto a una voce artificiale robotica. Puoi trovare maggiori informazioni sulla voce sintetizzata in questi miei articoli: Voce narrante: perché usare una voce reale e non un sintetizzatore vocale, Voiceover: cosa ci riserva il futuro?, Perché usare un sintetizzatore vocale realistico per il tuo video? I pro e i contro. In generale, il suono di una voce umana è più potente di una voce sintetica, soprattutto quando si tratta di trasmettere messaggi e informazioni importanti.

Assumere un attore vocale per registrare il tuo corso di formazione è il modo migliore per assicurarti di ricevere una lettura dinamica del tuo materiale che riesca a risuonare con il tuo pubblico. Le persone preferiscono ricevere istruzioni da una voce che suona amichevole e familiare, quindi assicurati di tenere a mente il tuo pubblico quando selezioni l’audiotipo giusto come voce per il tuo e-learning.

Come regola generale, evita sempre i sintetizzatori vocali: dovresti cercare di connetterti con il tuo pubblico attraverso la voce che hai scelto.

Secondo Course Method, i numerosi vantaggi dello scegliere un doppiatore professionista per registrare i tuoi contenuti di apprendimento vanno dalle loro abilità narrative alla capacità di costruire e mantenere la connessione con il pubblico.

Migliorare la ritenzione dell’apprendimento per contenuti complessi

Che il tuo obiettivo sia creare un programma di complience per la tua azienda o un’applicazione da utilizzare in classe, ci sono diversi modi in cui puoi partire dalle informazioni più difficili per poi trasformarle in segmenti facili da assimiliare che saranno apprezzati dai tuoi studenti, perché faciliteranno il coinvolgimento e l’interazione.

Questi sono tre metodi per la creazione di contenuti di apprendimento che si basano sul tuo pubblico e sull’obiettivo finale del tuo corso.

1. Usa segmenti più corti

Scientificamente parlando, gli esseri umani hanno una capacità limitata di elaborare molte informazioni contemporaneamente: è il modo in cui il nostro cervello funziona. Le informazioni diventano molto più efficaci se sono suddivise in blocchi più piccoli. Gli studenti spesso trovano difficile ricordare nuove informazioni dopo 20 minuti di lezione, quindi se suddividi gli argomenti in pezzi più piccoli e di dimensioni ridotte, diventa meno scoraggiante e più accessibile per gli studenti ricordare la lezione. Inoltre, facilita l’accesso alle informazioni, nel caso in cui dovessero tornare a una parte specifica del corso in un secondo momento. Questa è una tendenza sempre più diffusa nell’e-learning, soprannominata microlearning.

2. Gamifica i tuoi contenuti

Il modo migliore di coinvolgere i tuoi studenti in un corso è trasformare le tue lezioni in un gioco divertente. Questa tipologia di corso di apprendimento coinvolge gli studenti in misura molto maggiore rispetto ad un insegnante che si limiti a dettare righe di testo. La ludicizzazione prevede l’utilizzo di elementi tipici dei videogiochi (sistemi di punteggio, tabelloni, livelli, classifiche, ecc.) per incoraggiare l’interazione con il materiale e rendere l’esperienza più divertente.

3. Parla con i tuoi studenti

La capacità di memorizzazione dell’apprendimento cresce solo quando aggiungi una narrazione per accompagnare le immagini sullo schermo. Come notano gli esperti di UNI-Learning, “Il doppiaggio aiuta attivamente lo studente ad acquisire le informazioni”.

Trova la voce perfetta per i tuoi contenuti di apprendimento

Assumendo un doppiatore professionista per leggere la sceneggiatura per i tuoi contenuti di apprendimento, riceverai registrazioni audio di alta qualità che sono coinvolgenti e colloquiali, e sarai sicuro che avranno la capacità e l’esperienza di articolare moltissimi concetti in modo da migliorare la memorizzazione dell’apprendimento del tuo pubblico.

Qui su Voce Che Vende facciamo anche un passo in più! Selezioniamo l’audiotipo in linea con i tuoi contenuti e lo decliniamo in modo che sai coerente sia con il tuo brand che con il tuo corso. Non ci credi? Richiedi la tua consulenza gratuita e saremo pronti a rispondere ad ogni tua domanda!

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